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Posted: 2 Jun, 2015 @ 5:26pm

Dan Kaplan è un romanziere in crisi, che lotta tra il classico "blocco dello scrittore" e i problemi familiari, le preoccupazioni per suo figlio Tommy e i conflitti con sua moglie Linda - in un matrimonio che sembra destinato a raggiungere un triste esito. L'uomo deve impegnarsi per scrivere il libro più importante della sua carriera, quello che potrebbe spedirlo in cima alle classifiche o affossarlo definitivamente e destreggiarsi, quindi, tra le difficoltà della vita coniugale e di genitore.

Ma andiamo per ordine.

Sviluppato da Kent Hudson (Deus ex: Invisible War e Bioshock 2) e la sua Orthogonal Games, the Novelist è stato distribuito per la prima volta su Steam il 10 dicembre 2013; il gioco in sè per sè offre pochissimi elementi di gameplay, quasi nessuno innovativo e vanta una grafica particolare (somigliante a quella di un fumetto, o un dipinto). Rappresenta l'esempio più calzante di storytelling interattivo (in questo caso giocabile in due modalità: una che consente di concentrarsi solo sulla storia e una stealth, più frizzante dell'altra) degli ultimi anni e per questo ha degli evidenti limiti che, purtroppo, non lo rendono una perla del suo genere.

Come già accennato segue le storie della vacanza estiva della famiglia Kaplan, ma il giocatore non interpreterà uno dei personaggi; no, il giocatore aleggerà come "presenza", con il compito di osservare la vita della famiglia e scoprire le esigenze personali di ognuno di loro. Una volta scoperte, si possono esaminare i loro ricordi e decidere di accontentare uno di loro. Se ci si è impegnati per scoprire i desideri di tutti i protagonisti della vicenda è anche possibile effettuare un compromesso, che consente di rendere 2 persone su 3 abbastanza felici. Il gioco ha una certa morale, a ogni modo, perchè chiarisce fin da subito che non è consentito estraniarsi dalle necessità di chi ci sta attorno - verità che spesso si perde, nei titoli in cui le decisioni sembrano essere la parte più importante (dove basta fare regali a destra e a manca, magari, per recuperare il favore di qualcuno arrabbiato).

Il punto debole del gioco, a mio modesto parere, sta nella ripetitività delle azioni. Non ci sono cambi di ambiente (il giocatore è vincolato alla casa) e per quanto le storie dei protagonisti possano essere convincenti, dopo un po' fa capolino un mostro chiamato noia. Sì, perchè una volta esplorata nella totalità la casa e imparate le meccaniche di gioco, purtroppo, si cade nella monotonia. Sui 12 capitoli che comprendono il titolo, ho iniziato a sentire "il peso" delle limitazioni di questo gioco verso il 6/7 capitolo. Il titolo diventa prevedibile, infatti, lasciando il giocatore con una sola domanda "quanto manca alla fine?". Arrivati a un certo punto vuoi solo vedere se le tue decisioni hanno portato a qualcosa di buono, o allo sfacelo più totale. Anche la durata non è questa gran cosa, considerato che l'ho concluso la prima volta in modalità stealth in 120 minuti (in realtà 115, ma non c'è bisogno di essere pignoli).

Non credo che la colpa sia di Hudson, anche se a parer mio avrebbe potuto utilizzare una grafica diversa e più accattivante, più piacevole alla vista diciamo, ma del genere in sè e delle scarse possibilità di gameplay.

Sicuramente le tematiche che affronta sono originali, la sceneggiatura è abbastanza buona e naturalmente c'è il pezzo forte: l'effettiva importanza di ogni decisione presa. Tuttavia, dal punto di vista di gameplay e grafica non brilla, non c'è brio nella storia che è alquanto lineare e la mancanza di una traduzione italiana può scoraggiare chi non "mastica" l'inglese.

In conclusione mi sento di consigliarlo, MA bisogna precisare due cose: 1) si deve essere consapevoli dei numerosi difetti di questo titolo; 2) il prezzo troppo alto (sempre secondo me) su Steam. Consiglio di prenderlo in saldi, o tramite qualche bundle, ma di non pagarlo più di 5 euro (in realtà mi terrei sotto ai 3, tuttavia di un paio di euro si potrebbe voler sforare un pochetto per "premiare" Hudson che ha fatto quasi tutto da solo). Se si riesce a scendere a compromessi con l'idea di non giocare fin da subito un titolo eccelso - anche se originale - e la possibilità, per quanto sia una questione personale, di arrivare a un certo punto e desiderare ardentemente vederne la fine, allora questo titolo può essere una discreta distraizione in grado di farvi fare un bel sorriso arrivati all'epilogo.
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