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Ho acquistato il gioco, ci ho giocato per 100 ore più o meno.

Ora che è diventato free to play, non posso più avviarlo.

Non ho un account Epic e non ho intenzione di farne uno, di dare i miei dati a un'azienda che non voglio supportare per via delle pratiche anti-consumer che mettono in atto. Grazie a loro gli utenti Linux e MacOS hanno dovuto dire addio a questo titolo, così come tutti quelli che non hanno il desiderio di supportarli. Quando ho accettato l'EULA di terze parti era necessario fare un account con Psyonix, per giocare. Prima di acquistare il titolo ne ero consapevole e ho accettato.

Ora è cambiato l'accordo che avevo sottoscritto con la società, in maniera unilaterale (da parte loro, ovviamente). Non posso chiedere un rimborso, perché sono fuori dai limiti legali per richiederlo - è passato troppo tempo, ho giocato troppe ore. E quindi resto con una scelta da prendere: perdere i soldi spesi in questo titolo, o farmi un account con una compagnia di cui non approvo le pratiche commerciali.

La mia scelta l'ho fatta, purtroppo perderò ciò che ho speso. E starò debitamente lontana da tutti i titoli Psyonix, in futuro. Per loro non ha avuto importanza il mio sostegno, con l'acquisto del gioco, quando avevano bisogno dei soldi dell'utenza, o il fatto che lo abbia usato per anni. L'unica cosa che gli importa è il denaro di EGS.

Grazie tantissime ad Epic per avermi derubato. I soldi indietro non se ne parla di averli e il gioco non posso usarlo a meno di sottostare al loro ricatto e accettare di rifare un account con loro.

Se gli interessasse davvero il bene dei giocatori, penserebbero a migliorare l'industria e non a peggiorarla. Con pratiche del cavolo come esclusive di titoli di terze parti e veri e propri ricatti all'utenza, non mi pare che stiano facendo un gran lavoro. Stanno solo muovendo un grosso ammasso di denaro.
Geplaatst 10 oktober 2020.
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1.4 uur in totaal
Piccolo giochino yaoi, breve (finito in meno di un'ora e mezza) ma carino.

La qualità del comparto grafico è il fiore all'occhiello, sicuramente. I disegni sono davvero ben fatti. Le musiche sono molto belle e la qualità della scrittura non è male. Sviluppata con Ren'Py, questa visual novel è ottima per chi si vuole applicare poco e godersi un titolo rapido da completare. Sarebbe stato bello avere più possibilità di scelta, ma considerando che il gioco è gratuito, non mi sembra il caso di pensarci troppo.

Consigliatissimo.
Geplaatst 23 september 2019.
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2.6 uur in totaal
Nata come una total conversion mod di Skyrim, Enderal Forgotten Stories è un progetto ambizioso ed emozionante. Il prodotto di SureAI ha usato l'engine di Skyrim e gli asset di gioco per creare qualcosa di totalmente nuovo, riuscendo a creare un titolo standalone che ha una durata di circa 70 ore.

Concettualmente diverso dai The Elder Scrolls, si avvicina maggiormente ai titoli della serie Gothic.

La storia del titolo non è il massimo dell'originalità, magari, ma alterna un buon doppiaggio a un'ottima colonna sonora e ad un discreto level design; luoghi affascinanti e paesaggi mozzafiato, infatti, popolano il mondo di gioco che sembra un personaggio a sé stante.

Enderal sembra un prodotto commerciale a tutti gli effetti, più che un titolo fanmade e gratuito, tanta è la qualità del titolo.

Un grande contro è, paradossalmente, proprio il fatto che utilizzi l'engine di Skyrim a 32bit; attendo con ansia una versione basata su Skyrim SE a 64bit, in modo da potermi godere il titolo appieno e con maggiore fluidità.
Geplaatst 29 juni 2019.
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Ho ricevuto questo prodotto gratuitamente, visto che avevo Skyrim e tutti i DLC.

Che dire?

Tra la versione normale e la Special Edition, prendere la versione normale adesso è da idioti.

Oltre ai DLC, già inclusi in questa versione, sono state fatte numerose migliorie: nuovi shader per acqua e neve, ad esempio, oppure l’incremento di risoluzione da 720p nativi a 1080p nativi. L'immagine risulta, così, più nitida. Sono state migliorate anche le texture (solo leggermente, niente di spettacolare), la profondità di campo, l'illuminazione, livello di dettaglio più alto per gli oggetti in lontananza.

Tuttavia, secondo me la vera ragione per cui vale la pena acquistare la Special Edition è solo una: 64bit.

Nessun limite di RAM, più stabilità, meno CTD.

Per migliorare il comparto grafico ci sono le mod, ma la stabilità è quasi impossibile migliorarla da soli. Anche con numerosi tweak. E l'architettura 32bit ha troppe limitazioni per quanto riguarda l'utilizzo della RAM (massimo 4gb).

Ho tenuto la versione normale finché ho potuto, solo per evitare di non trovare la conversione delle mod che uso di più nella Speical Edition. Adesso la community ha sopperito quasi totalmente a questo "problema", si trova quasi tutto e ci sono anche delle mod esclusive per la Special Edition.

Perché sconsiglio il gioco, quindi?

Perché la Bethesda è stata molto pigra nella pubblicazione del gioco iniziale, a cui avrebbe potuto indirizzare molti dei miglioramenti introdotti in questa versione.

E perché hanno imposto all'utenza il Creation Club. Sono troppo pigri per patchare i miliardi di bug del gioco, ma non per infilarci micro-transazioni? A quanto pare, sì. Questo è il secondo tentativo della Bethesda (il primo ci fu nel 2015) di forzare sulla community le mod a pagamento, che lo ammettano o meno. Hanno promesso mini-DLC, possibilità di far diventare i modder veri e propri sviluppatori. Non è stato così. Però, hanno introdotto i crediti (credits) in modo da poter guadagnare da quello che prima era offerto gratuitamente alla community.

Quindi non sono mod a pagamento, ma mod che paghi.

La differenza è così sottile da essere nulla.

I giochi Bethesda vendono perlopiù proprio per via della comunità di modders, che tra l'altro si occupa di rilasciare patch per sistemare i prodotti che la software house non ha mai deciso di sistemare.

Forzare il Creation Club sull'utenza è un chiaro segnale che stanno provando, seriamente, a monetizzare il modding e far sparire tutte le persone che si dedicano a questa attività solo per passione. E il resto dell'industria videoulica potrebbe decidere di associarsi a questa pratica, in un effetto domino. Se dovessero avere successo in questi loro propositi, io smetterei di acquistare i giochi Bethesda.

Già ci sto facendo un pensiero adesso, dopo essere cresciuta con i loro giochi.
Geplaatst 26 februari 2019.
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1.9 uur in totaal
Dan Kaplan è un romanziere in crisi, che lotta tra il classico "blocco dello scrittore" e i problemi familiari, le preoccupazioni per suo figlio Tommy e i conflitti con sua moglie Linda - in un matrimonio che sembra destinato a raggiungere un triste esito. L'uomo deve impegnarsi per scrivere il libro più importante della sua carriera, quello che potrebbe spedirlo in cima alle classifiche o affossarlo definitivamente e destreggiarsi, quindi, tra le difficoltà della vita coniugale e di genitore.

Ma andiamo per ordine.

Sviluppato da Kent Hudson (Deus ex: Invisible War e Bioshock 2) e la sua Orthogonal Games, the Novelist è stato distribuito per la prima volta su Steam il 10 dicembre 2013; il gioco in sè per sè offre pochissimi elementi di gameplay, quasi nessuno innovativo e vanta una grafica particolare (somigliante a quella di un fumetto, o un dipinto). Rappresenta l'esempio più calzante di storytelling interattivo (in questo caso giocabile in due modalità: una che consente di concentrarsi solo sulla storia e una stealth, più frizzante dell'altra) degli ultimi anni e per questo ha degli evidenti limiti che, purtroppo, non lo rendono una perla del suo genere.

Come già accennato segue le storie della vacanza estiva della famiglia Kaplan, ma il giocatore non interpreterà uno dei personaggi; no, il giocatore aleggerà come "presenza", con il compito di osservare la vita della famiglia e scoprire le esigenze personali di ognuno di loro. Una volta scoperte, si possono esaminare i loro ricordi e decidere di accontentare uno di loro. Se ci si è impegnati per scoprire i desideri di tutti i protagonisti della vicenda è anche possibile effettuare un compromesso, che consente di rendere 2 persone su 3 abbastanza felici. Il gioco ha una certa morale, a ogni modo, perchè chiarisce fin da subito che non è consentito estraniarsi dalle necessità di chi ci sta attorno - verità che spesso si perde, nei titoli in cui le decisioni sembrano essere la parte più importante (dove basta fare regali a destra e a manca, magari, per recuperare il favore di qualcuno arrabbiato).

Il punto debole del gioco, a mio modesto parere, sta nella ripetitività delle azioni. Non ci sono cambi di ambiente (il giocatore è vincolato alla casa) e per quanto le storie dei protagonisti possano essere convincenti, dopo un po' fa capolino un mostro chiamato noia. Sì, perchè una volta esplorata nella totalità la casa e imparate le meccaniche di gioco, purtroppo, si cade nella monotonia. Sui 12 capitoli che comprendono il titolo, ho iniziato a sentire "il peso" delle limitazioni di questo gioco verso il 6/7 capitolo. Il titolo diventa prevedibile, infatti, lasciando il giocatore con una sola domanda "quanto manca alla fine?". Arrivati a un certo punto vuoi solo vedere se le tue decisioni hanno portato a qualcosa di buono, o allo sfacelo più totale. Anche la durata non è questa gran cosa, considerato che l'ho concluso la prima volta in modalità stealth in 120 minuti (in realtà 115, ma non c'è bisogno di essere pignoli).

Non credo che la colpa sia di Hudson, anche se a parer mio avrebbe potuto utilizzare una grafica diversa e più accattivante, più piacevole alla vista diciamo, ma del genere in sè e delle scarse possibilità di gameplay.

Sicuramente le tematiche che affronta sono originali, la sceneggiatura è abbastanza buona e naturalmente c'è il pezzo forte: l'effettiva importanza di ogni decisione presa. Tuttavia, dal punto di vista di gameplay e grafica non brilla, non c'è brio nella storia che è alquanto lineare e la mancanza di una traduzione italiana può scoraggiare chi non "mastica" l'inglese.

In conclusione mi sento di consigliarlo, MA bisogna precisare due cose: 1) si deve essere consapevoli dei numerosi difetti di questo titolo; 2) il prezzo troppo alto (sempre secondo me) su Steam. Consiglio di prenderlo in saldi, o tramite qualche bundle, ma di non pagarlo più di 5 euro (in realtà mi terrei sotto ai 3, tuttavia di un paio di euro si potrebbe voler sforare un pochetto per "premiare" Hudson che ha fatto quasi tutto da solo). Se si riesce a scendere a compromessi con l'idea di non giocare fin da subito un titolo eccelso - anche se originale - e la possibilità, per quanto sia una questione personale, di arrivare a un certo punto e desiderare ardentemente vederne la fine, allora questo titolo può essere una discreta distraizione in grado di farvi fare un bel sorriso arrivati all'epilogo.
Geplaatst 2 juni 2015.
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2.6 uur in totaal
Cosa succede quando la pratica di creare DLC per un gioco sfugge di mano?

Domanda che purtroppo ha una risposta nella vita di tutti i giorni di moltissimi gamer, al giorno d'oggi, ma che viene trattata con risvolti ironici e assolutamente spassosi in questo meraviglioso gioco Indie. Prodotto dalla Going Loud Studios (ricordate Zombie Accountant?), è il genere di titolo che si finisce in poche ore lasciando il giocatore divertito e anche abbastanza soddisfatto.

Non avrà una grafica alla Mass Effect, o alla Skyrim, sfoggia un antico look alla Super Mario Bros., ma è brillante per i contenuti e il modo in cui viene presentato; si prende poco seriamente, molto alla leggera, tuttavia è in grado di fornire grandissimo spasso a un prezzo davvero contenuto.

Originale e satirico, porta all'estremo questa nuova strategia di mercato dei contenuti acquistabili sempre più indispensabili per progredire nella trama di un gioco base - e prende allegramente per i fondelli molte delle più famose e apprezzate software house in circolazione.

Lo consiglio a chiunque voglia trascorrere qualche ora di puro spasso, senza applicarsi troppo, con un titolo (due in realtà) leggero e davvero stuzzicante.
Geplaatst 28 april 2015.
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8.9 uur in totaal (4.7 uur op moment van beoordeling)
Canis Canem Edit nella versione europea, dove venne eliminato il titolo Bully per rendere meno esplicito il soggetto (anche se la locuzione latina usata come sottotitolo nella versione originale significa "Cane mangia cane" e descrive, quindi, a pennello l'atmosfera del gioco) è diventato ormai un classico.

La Rockstar è stata furba perché si è mossa in un territorio a lei familiare, quello già collaudato con la serie Grand Theft Auto, colonizzando una fetta di mercato un po' trascurata dalle altre software-house: quella della vita scolastica. Se avete giocato a Manhunt (se non lo avete fatto, dovreste!), il protagonista vi dirà qualcosa fin dal primo sguardo; sia esso il figlio di James Earl Cash, il suo fratellastro perduto, o una sua versione da giovane, il risultato non cambia: James "Jimmy" Hopkins è quasi un gemello perduto del protagonista dell'altro gioco.

Iniziamo dal principio, comunque, nel recensire questo titolo del 2006 nativo Play Station 2, del quale è stato fatto il porting per Xbox e Microsoft Windows nel 2008. La prima regola quando si parla di un gioco di una certa età è contestualizzarlo: non aspettatevi una grafica paragonabile a quella dei giochi più moderni, anche nella Scholarship Edition - rivisitazione che aggiunge una grafica in alta definizione, nuove missioni, lezioni, mini giochi, personaggi e oggetti - tuttavia, quello che pecca in estetica, o nel comprato audio (ripetitivo in quanto effetti e colonna sonora, mentre il doppiaggio originale è più che discreto), lo "guadagna" in termini di ambientazione e story-line e gameplay. Infatti, l'ambiente scolastico americano (così lontano da quello nostrano) è ripreso nella maniera più cruda, esasperata e realistica possibile.

Jimmy Hopkins è un ragazzo di quindici anni in piena crisi adolescenziale, che sta a noi gestire in tutto e per tutto; possiamo scegliere il suo modo di comportarsi, di agire, di relazionarsi con gli altri e persino il suo look. Ci troviamo a controllare questo teenager problematico, espulso da ben sette scuole per motivi più o meno gravi (tra cui un incendio doloso), che viene abbandonato dalla madre fresca di quinte nozze e dal nuovo patrigno alla Bullworth Academy. È lampante la componente emotiva che spinge il ragazzo a comportarsi come un teppista, a trovare nella violenza la risposta ai suoi dilemmi morali - e non giustificata solo da ragioni di gameplay, quindi, cosa realmente apprezzabile perché' porta acqua al mulino del background del nostro personaggio - poiché' James soffre la mancanza totale delle figure genitoriali. L'unica vera casa del ragazzo sono i collegi dai quali viene continuamente espulso, mentre cerca in tutti i modi di restare a galla negli spietati degli istituti "correzionali" in cui viene spedito di volta in volta. La scuola privata del New England sarà un punto di svolta e tocca al giocatore scegliere in che modo: sarà l'eroe dei secchioni? L'ennesimo bullo violento? Il ribelle incompreso? Il fighetto capobranco?

Le possibilità, come le fazioni, sono moltissime e questo contribuisce ad aumentare la longevità del titolo.

Essendo un "tipico" quindicenne dovrete seguire le lezioni, che a seconda della materia vi daranno vari bonus (ad esempio: seguendo le lezioni di inglese imparerete a scusarvi con le autorità, mentre seguendo le lezioni di ginnastica imparerete nuove combo da usare contro i vostri avversari, oppure partecipando alle lezioni di chimica potrete costruire numerosi armi con l'attrezzatura chimica in camera vostra, o ancora seguendo le lezioni di arte acquisirete maggiori capacità nel trattare con il gentil sesso), preoccuparvi della vostra reputazione, compiere vari lavoretti per guadagnare denaro e uscire con i vostri coetanei (cosa utile per aumentare i bonus salute). Inoltre essendo un titolo di genere sandbox, ci offrire la possibilità di scegliere il nostro modo personale per arrivare alla fine di ogni missione e quando svolgerla.

Questo gioco di avventura open world sembra quasi un simulatore di vita reale (proprio come il cugino GTA da cui ha ereditato le caratteristiche di free roaming), che ci consente di immergerci nel mondo delle high school americane, che siamo tanto abituati a vedere tramite le loro popolarissime serie tv.

L'unica pecca significativa a mio modesto parere è stata la cattiva gestione del porting, che rende quasi obbligatorio possedere un joypad per sopperire alla scomodità dell'accoppiata mouse/tastiera; che, sfortunatamente, come la maggior parte dei computer-gamer preferisco. Se per Xbox il gameplay risultava forzato, per pc risulta macchinoso e complicato da gestire (fin da subito e' palese la mancanza di impegno nel trasporto dei comandi di gioco). Questa piccola perla è un must nella collezione di ogni amante dei titoli Rockstar, un titolo innovativo (per i suoi tempi, ovviamente) e satirico che è in grado di regalare ore di divertimento

Chiamatelo Bully, o Canes Canem Edit, prendetelo a prezzo pieno (9.99€ su Steam), o ridotto (io l'ho preso in offerta a circa 3.30), giocatelo con joypad o sforzatevi tramite tastiera (come la sottoscritta), consideratelo una versione derivata di GTA San Andreas, un pre-quel di Manhunt...cosi' e' se vi pare. Personalmente lo consiglio a chiunque ama i giochi della Rockstar, o in generale a chi piace immergersi in realtaà particolareggiate e ambientazioni coinvolgenti.
Geplaatst 18 juni 2014. Laatst gewijzigd 20 april 2019.
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FPS a tema stealth prodotto e distribuito dalla City Interactive, uscito il 24 giugno 2010 per Microsoft Windows tramite Steam, il 29 giugno 2010 per Xbox 360 e il 28 aprile 2011 per PlayStation 3. Lasciando perdere la mancanza di originalità nella trama, dopo tutto è uno sparatutto in prima persona, diciamo soltanto che almeno hanno evitato di cadere nel ridicolo (sì, sto parlando proprio con te CoD Modern Warfare e del tuo spettacolare livello flashback) e che questo titolo ha una buona giocabilità - all'attività in singleplayer, infatti, si aggiunge anche una modalità multiplayer.
Rispetto alle precedenti produzioni di City Interactive, questo gioco era oro colato ai suoi tempi; in passato la società sembrava destinata a produrre solo titoli scialbi e di qualità mediocre, invece con Ghost Warrior si è riscattata. Questo titolo non ha avuto una grande accoglienza dalla critica specializzata, personalmente lo ritengo molto sottovalutato.
Certo, c'erano delle limature da compiere prima di metterlo in commercio, tutto sommato però non è un titolo così malvagio. Chi ha giocato a Sniper: Art of Victory (ed è sopravvissuto a quell'orrore per poterlo raccontare), potrà confermare che rispetto al suo predecessore questo gioco non è poi così male. Non sarà una perla del suo genere, ma ci è andato molto vicino. I difetti di questo titolo possono essere, grossolanamente, riassunti in: mancanza di una trama avvincente (che porta il giocatore ad annoiarsi in alcuni frangenti), una fisica di gioco pessima per quanto riguarda i movimenti del personaggio (salvate molto perchè rischiertete spesso di rimanere bloccati senza via di uscita da qualche parte), una pessima gestione delle potenzialità della squadra di assalto (le parti con essa non sono, nemmeno lontanamente, paragonabili a quelle da cecchino) e un'IA davvero snervante (che passa dai momenti di totale inconsapevolezza, in cui ammazzi 500mila bersagli sparando dalla stessa postazione senza essere visto, a istanti in cui i nemici diventano superman e ti vedono anche attraverso i muri).
Per quanto riguarda il comparto grafico, è più che soddisfacente. Per l'anno in cui è uscito era mozzafiato. I DLC sono abbastanza utili (uno aggiunge un'altra campagna in singleplayer e la modalità "Capture the Flag" nel multiplayer) e l'altro è un soddisfacente Map Pack. Il gameplay è abbastanza intuitivo e dopo un po' si familiarizza facilmente con quasi tutte le armi (forse, potevano aggiungerne anche qualcuna in più). E le sessioni da cecchino - chiave del gioco stesso - sono gestite discretamente. Bisogna calcolare la direzione del vento, la distanza del nemico, la presenza di pioggia e/o nebbia...insomma, per chi ama la figura del tiratore scelto questo titolo è un must. Attenzione, però, se siete abituati ai soliti cecchini armati di mitra (blasfemia), che corrono in giro sparando all'impazzata, questo gioco potrebbe non piacervi - o, più semplicemente, non essere il vostro genere.
In conclusione considero questo titolo tutt'ora giocabile e godibile, seppur con qualche frustrazione derivata dal lavoro un po' superficiale in fase di rifinitura della City Interactive. Se dovessi scegliere un voto su una scala da uno a dieci, gli darei un meritato sei e mezzo. E non consiglio di acquistarlo a un prezzo superiore ai cinque euro (io l'ho avuto in regalo, quindi non mi sono dovuta porre il problema).
Geplaatst 24 februari 2014.
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